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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum III,6
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originale
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[6] Habes, Balbe, quid Cotta, quid pontifex sentiat; fac nunc ego intellegam, tu quid sentias; a te enim philosopho rationem accipere debeo religionis, maioribus autem nostris etiam nulla ratione reddita credere." Tum Balbus "Quam igitur a me rationem", inquit, "Cotta, desideras?" Et ille "Quadripertita", inquit, "fuit divisio tua, primum ut velles docere deos esse, deinde quales essent, tum ab is mundum regi, postremo consulere eos rebus humanis. Haec, si recte memini, partitio fuit." "Rectissume", inquit Balbus; "sed expecto, quid requiras."
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traduzione
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6. Ora, Balbo, sai che cosa io pensi come Cotta e come pontefice: spetta a te, quindi, espormi la tua opinione. Tu
sei un filosofo e da te io debbo ricevere una giustificazione razionale delle credenze religiose, ma e mio dovere credere
ai nostri maggiori anche senza nessuna prova.
? E quale ? la giustificazione razionale che tu desideri da me? ? chiese allora Balbo. E Cotta: ? Tu avevi distinto
nella trattazione di questo problema quattro momenti consistenti, rispettivamente, nell'affermazione che gli d?i esistono,
nella illustrazione della loro natura, nella dimostrazione che sono essi a governare il mondo e, infine, nella
dimostrazione che essi si occupano delle cose degli uomini. Questa, se ben ricordo, ? stata la tua partizione dei
problema ?.? Proprio cos?, rispose Balbo, ma tu dimmi che cosa vuoi sapere ?.
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